Orvieto (325 m, 21.053 ab.) è un altro straordinario esempio di armoniosa coesistenza tra insediamento urbano e habitat naturale, tra l`imponente piattaforma di tufo, originata da sedimenti vulcanici, e l`organismo urbano ad essa sovrastante, ricchissimo di inestimabili bellezze artistiche e storiche.

L`etrusca Velzna, con cui Orvieto è oggi identificata, era probabilmente una strategica città di frontiera, punto nodale di una rete viaria che si estendeva dal Tirreno alla Padania, ed ebbe, tra l`VIII e il VII secolo a.C., un notevole sviluppo economico e demografico ( a dimostrarlo restano le necropoli rinvenute in anni recenti) ma le sanguinose lotte intestine ne provocarono la prematura caduta e la conseguente invasione da parte delle milizie romane (264 a. C.).
I Romani rasero letteralmente al suolo la città e costrinsero i pochi abitanti scampati all’eccidio a traslocare sulle rive del vicino Lago di Bolsena, dove sorse Volsinii Novi; la comunità fu poi costretta ad un altro trasferimento forzato quando quei ricchi territori furono nuovamente saccheggiati, stavolta dai Barbari (VI sec.), e si riformò l’antica compagine urbana sulla rupe orvietana, con il nome di Urbs Vetus (“città vecchia”).
Durante il Duecento Orvieto consolidò il proprio potere e la propria autonomia al punto di governare, attraverso le istituzioni tipiche di un libero Comune, un territorio vastissimo, suddiviso in 34 pivieri e castelli; una città-stato che volle esprimere il suo prestigio attraverso una serie di importanti interventi urbanistici e architettonici (il restauro del Palazzo Comunale, la costruzione del Duomo, del Palazzo Papale e del Palazzo del Popolo).
Finita nell’orbita dello Stato Pontificio dopo l’avvento delle signorie e la devastante peste nera, Orvieto conobbe un altro rinnovamento urbanistico nel XVI secolo.
Ingentilita dalle architetture neoclassiche di Vespignani e Valadier nel corso dell’Ottocento, la città ha conosciuto, nel corso degli ultimi anni, fenomeni di sprawl urbano a valle, oltre il fiume Paglia (affluente di destra del Tevere).
Orvieto è località turistica, mercato agricolo (cereali, legumi, vino, olio, tabacco) e centro industriale, che opera nei settori alimentare, meccanico, chimico e manifatturiero; caratteristica è, poi, la produzione artigianale di splendide ceramiche artistiche.
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