Si tratta di un edificio di impianto cinquecentesco, ma costruito su preesistenti strutture medievali. L’ingresso, che permette anche l’accesso alle carrozze, mostra l’iscrizione AETERNAM INQUIRE DOMUM, esortazione ad una severità di costumi. All’interno arredi pregevoli, dipinti, tappezzeria e damaschi preziosi; nel grande salone di rappresentanza mobili d’epoca e dipinti di antenati illustri, quasi tutti del XVII secolo. Nel salotto rosso, insieme a specchiere e divani del Settecento ed Ottocento, si possono ammirare le “casse Trinci”, una coppia di casse nuziali ricche di intagli e dorature, che, secondo la tradizione, sarebbero state portate in dote da una Trinci andata in sposa ad un Elmi.
Custoditi da una monumentale libreria del Seicento manoscritti preziosi; da una nicchia collocata nel braccio più antico del palazzo proviene un affresco staccato attribuito a Pierantonio Mezzastris raffigurante la Madonna con il Bambino.
Accessibilità
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Mappa
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