La chiesa, documentata come pieve dal 1138, fu eretta nel luogo in cui sorgeva una cappella dell’VIII secolo dedicata all’Assunta, a San Pietro e San Paolo. Con la costruzione della chiesa romanica, nel XII secolo, la cappella fu inglobata all’interno della navata sinistra. Il livello deCaratteristico il portichetto con tre archi a tutto sesto sorretti da colonne con capitelli romanici che protegge l’ingresso della chiesa. La facciata a corsi di pietra rosa e bianca presenta una bifora che ha sostituito il rosone originario. L’interno è a tre navate marcate da pilastri: più antica la centrale con volte a botte, mentre aggiunte nel XV secolo le laterali con volta a crociera. A sinistra dell’ingresso interessante è la già menzionata cappella di San Pietro o dell’Assunta, che costituisce la parte più antica della chiesa. Questa presenta due belle bifore sulla parete destra; nello strombo di quella maggiore restano tracce molto danneggiate di pitture bizantineggianti, che rappresentano, l’una di fronte all’altra, San Disma (il buon ladrone) e San Michele arcangelo, affreschi attribuiti ad un ignoto pittore umbro della seconda metà del XII secolo. Nella nicchia di fondo sono un Cristo benedicente tra San Pietro e San Paolo e una decorazione ispirata ad una sorta di arazzo orientale. Erano qui collocate anche alcune sculture lignee policromate, tra cui una Madonna in trono con Bambino del Duecento, ora custodita nel Museo Diocesano (il Bambino è stato trafugato nel1987). Nella navata sinistra sul primo pilastro è una Madonna del Latte, attribuita a Giovanni di Corraduccio, mentre sulla parete è visibile una Madonna con Bambino e San Giovanni Evangelista, su un fondo dipinto ad arazzo e sorretto da angeli, opera firmata da Ugolino di Gisberto e, quindi, databile al XVI secolo. Sulla faccia interna del secondo pilastro, all’interno di un’edicola, si può ammirare una Madonna con Bambino, in stucco policromo della fine del Quattrocento e una lastra tombale con la raffigurazione giacente di un prelato. Sull’ultimo pilastro, sotto l’arco a destra, è un affresco di Pierantonio Mezzastris raffigurante San Rocco e Angeli; di fronte, altro San Rocco (seconda metà del XV secolo). Nella navata destra, all’interno della prima nicchia, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni e angeli, della seconda metà del XV secolo, a lato, sulla parete, una santa (Lucia?); nella seconda nicchia, Crocifissione, copia della precedente, eseguita nel 1525, segue un San Nicola, molto deteriorato; nella terza nicchia, Crocifissione, con la Madonna, San Giovanni e committente, del Maestro della Crocifissione di Bevagna; seguono San Giovanni Battista (primi del XV secolo) e una Pietà e angeli, attribuita a Cristoforo di Jacopo. Sul lato sinistro della stessa navata, sotto il primo arco, Cristo portacroce, opera attribuita all’Alunno; sul secondo pilastro, Santa Lucia, Sant’Amico, opere giovanili di Pierantonio Mezzastris, sotto il secondo arco, sul pilastro, San Pietro martire, attribuibile all’Alunno. Sul terzo pilastro, San Pietro martire tra San Domenico e un santo vescovo, di seguace di Bartolomeo di Tommaso. Nella parete in fondo alla navata, presso l’altare, Santa Caterina d’Alessandria, di pittore umbro dei primi del secolo XVI e San Girolamo incoronato da angeli, attribuito al Mezzastris. A sinistra dell’altare maggiore si trova la Cappella della Sacra Famiglia, con decorazione murale a tempera di Ugo Scaramucci (1924). L’altare maggiore, in pietra di stile basilicale, è stato eretto nel 1942. In sacrestia si trovano affreschi restaurati raffiguranti Madonna di Loreto e San Rocco e Sant’Antonio abate, di ignoto folignate degli inizi del XVI secolo ed un dipinto con figura di prelato del secolo XVII. Degna di menzione è anche l’edicola esterna, a destra dell’ingresso, con la raffigurazione della Vergine incoronata da due angeli (sinopia) assegnata a Pierantonio Mezzastris.
Accessibilità
La Chiesa ha parcheggi per disabili a fianco della struttura stessa e una rampa d’accesso breve e molto ripida.
Galleria
Mappa
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