I rioni nascono in epoca medioevale per esigenze di difesa nel momento in cui la città non era più chiusa dalle mura urbiche. Intorno al 1600, epoca presa come riferimento per la Quintana, le contrade erano 17. Quando nel 1946 venne riesumata la Giostra la città venne divisa in venti contrade cercando di rispettarne i confini originali. Alle contrade seicentesche vennero aggiunte anche le altre di più tarda creazione, quali il Morlupo ed il Cassero. Infine ne vennero scelte dieci. Gli attuali dieci rioni sono: Ammanniti, Badia, Cassero, Contrastanga, Crocebianca, Giotti, La Mora, Morlupo, Pugilli e Spada.

AMMANNITI

L’origine del nome Ammanniti deriva dal termine Ammannati, ovvero pronti a difendere il territorio. In altri tempi era stata avanzata l’altra ipotesi secondo la quale l’origine del nome sarebbe derivata dal termine “ad Magnum” vicino a San Magno, chiesa e ponte che sono appena fuori dalle mura, teoria che sembra essere stata abbandonata definitivamente. Lo stemma della contrada è formato da due spade incrociate in campo rosa. Confina con le contrade del Cassero, La Mora e Spada.

Stemma:

Due spade incrociate in campo rosa

Sede:

Via Brunetti

Taverna:

Via Brunetti

Nome della taverna:

Locanda delli Cipischi

Palazzi nobiliari:

Palazzo Candiotti – Palazzo Vitelleschi

Nome di battaglia Cavaliere:

Gagliardo

BADIA

Abbadia o Badia deriva dall’abbazia Benedettina posta nella piazza principale, attualmente piazza Garibaldi. Lo stemma della contrada è rappresentato da un guerriero romano a cavallo; l’origine di tale grafia rimane oscura. Secondo una lettura araldica dello stemma, si può dire che rappresenti l’audacia, la generosità, la devozione, la difesa della chiesa e la protezione dei deboli, ossia gli ideali della cavalleria. Interpretazione che stride con i ricordi dello storico Jacobilli che ci tramanda l’aspetto di un rione “collerico e manesco”.

Stemma:

Cavaliere romano a cavallo su campo marrone

Sede:

via Garibaldi

Taverna:

via San Salvatore Piccolo

Nome della taverna:

Hostaria del Centurione

Nome di battaglia Cavaliere:

Ardito

CASSERO

La Contrada del Cassero è con il Morlupo un rione di tarda formazione; la sua nascita è, infatti, legata all’esigenza di creare un posto per alloggiare la milizia cittadina. Il luogo venne identificato presso la torre fatta costruire dai Trinci presso il campo di Mezzalancia, attualmente il Parco dei Canapè, andata poi distrutta. Lo stemma rionale è rappresentato dalla torre che, nel XII-XIII secdolo era lo stemma del capitano feudale. La contrada ben presto assorbì i rioni esistenti inglobando Fonte del Campo, Spadagli e Franceschi. Lo Stemma rappresenta una torre merlata in campo giallo, probabilmente ispirata a quella che ospitava i soldati nel Seicento.

Stemma:

Una torre merlata in campo giallo

Sede:

Via Cortella

Taverna:

Via Cortella

Nome della taverna:

Taverna del Leon d’Oro

Nome di battaglia Cavaliere:

Pertinace

CONTRASTANGA

Contrastanga, nel senso di rione collocato vicino allo stagno. Lo stemma rappresentato da tre barre dorate in campo blu allude ai tre ponti che nel Seicento permettevano l’accesso alla città.

Stemma:

Tre barre dorate in campo blu

Sede:

via Piermarini

Taverna:

via Piermarini

Nome della taverna:

Locanda delle sette selle

Nome di battaglia Cavaliere:

Furente

CROCEBIANCA

Il rione della Croce o Croce Bianca ha delle origini oscure. La tradizione vuole che sia nata sul luogo del martirio di San Feliciano, patrono della città. Lo stemma del rione è una croce mauriziata cioè forte, potente, rinforzata o gloriosa e sembra avallare questa ipotesi. Da una lettura araldica dello stemma attuale si può dire che lo scudo sia quello dell’ordine Militare Ospedaliero di San Maurizio fondato dai Savoia nel XV – XVI secolo. Nel Seicento nella contrada esisteva la più alta concentrazione cittadina di monasteri e conventi; l’attuale via dei monasteri deriva la nomenclatura da questo fatto.

Stemma:

Croce mauriziana bianca su campo rosso

Sede:

via Butaroni

Taverna:

via Butaroni

Nome della taverna:

Taverna del Fedele

Nome di battaglia Cavaliere:

Fedele

GIOTTI

Il nobile rione dei Giotti è il più antico della città; fonti storiche fanno risalire la sua origine addirittura al V secolo. L’etimologia del nome è controversa; fino a poco tempo fa si riteneva che derivasse dai Goti, i quali collocarono il proprio accampamento nei confini del rione. Recentemente si è ipotizzato che derivi dal termine dialettale ghiutti (ghiotti) per via delle numerose taverne che vi si trovavano. La contrada è la più piccola di territorio ma ha un buon gruppo di giovani molto attivi.

Stemma:

Giglio e croce mauriziana neri in campo bianco ondato di celeste

Sede:

P.zza Faloci

Taverna:

P.zza Faloci

Nome della taverna:

Locanda del Prete di Rostoviglio

Nome di battaglia Cavaliere:

Animoso

LA MORA

Originariamente la “Societas Morae” si estendeva dalla zona della chiesa di San Carlo fino a Piazza San Francesco ed al convento adiacente; successivamente, con il riordino dei confini, assorbì il territorio di alcuni rioni soppressi, collocandosi nel “quadrato” delimitato da Piazza della Repubblica (già Piazza Grande),Via Mazzini, Piazza San Domenico e Via Gramsci (già Via della Mora). Il nome e lo stemma della contrada si vogliono far derivare da un albero di gelso (in dialetto mora) presente in una piazza del rione, ma in realtà l’albero presente nello stemma ha un valore puramente simbolico, rappresentando la forza e la prudenza.

Stemma:

Un albero di gelso su campo verde

Sede:

via C. Antonietti

Taverna:

via C. Antonietti

Nome della taverna:

Le Cantine del Gelso

Nome di battaglia Cavaliere:

Generoso

MORLUPO

La contrada del Morlupo nasce da una scissione del Contrastanga da parte di alcune famiglie che riuscirono ben presto a raggiungere una propria autonomia visto che controllavano la porta che conduceva a Roma. Il significato dello stemma è forza, furbizia, vittoria.

Stemma:

lupo nero su campo rosa

Sede:

via della Rosa

Taverna:

via della Rosa

Nome della taverna:

Taverna del lu Lupu Moru

Nome di battaglia Cavaliere:

Baldo

PUGILLI

Il nome Pugilli deriva da una misura terriera antica che equivaleva a cento piedi. Il rione fu fondato da esuli della città di Todi ai quali furono dati dei pugilli (pochi metri) di terra per costruirvi le loro case. Lo stemma della contrada, un’aquila reale in campo bianco, ricorda quello della città vicina. La lettura araldica ci dice che rappresenta l’autorità, la potenza, il dominio e la sovranità. I puellari sono maestri nell’addobbo e nell’illuminazione rivaleggiando con i vicini nemici dello Spada. La rivalità fra le due contrade trae origine dai confini; fra gli screzi più grandi si ricorda quello del 1953 quando il cavaliere del Pugilli venne apostrofato dagli Spatari, che nel 1952 avevano vinto il palio, di lasciare la giostra per impiccarsi. Probabilmente gli spatari presagivano il risultato finale perchè in quell’occasione il cavaliere Aurelio Ravagli vinse il primo palio della contrada.

Stemma:

Aquila nera su campo bianco

Sede:

Via Mentana

Taverna:

Via Mentana

Nome della taverna:

Taverna dell’Aquila nera

Nome di battaglia Cavaliere:

Il Moro

SPADA

La contrada trae il suo nome dagli Spatari, una popolazione che s’insediò in quella parte della città e vi costruì una porta detta Spatara. Secondo una tradizione araldica, la spada d’argento sarebbe il simbolo di San Paolo. L’attuale popolazione della contrada ha mantenuto lo spirito inquieto dei predecessori. Spesso si assistono a degli scismi ed i perdenti emigrano in altre contrade riuscendo spesso a portarle alla vittoria. Lo Spada ha una delle parti di territorio più suggestive della città. Merito degli Spatari è il recupero del portico delle Conce, così chiamato perchè anticamente vi erano poste diverse concerie di pellame. Nemici degli Spatari sono i Puellari con i quali rivaleggiano per l’addobbo e per l’illuminazione. Vanto della contrada sono le bandiere rionali tutte dipinte a mano.

Stemma:

Spada d’argento su campo nero

Sede:

via delle Conce

Taverna:

via delle Conce

Nome della taverna:

Portico delle conce

Nome di battaglia Cavaliere:

Audace

Accessibilità

AMMANNITI

La taverna possiede tavoli all’aperto. Sul vicolo della Rosa la pavimentazione è in pietra sconnessa.

L’ingresso principale ha quattro gradini. Esiste un ingresso secondario alla fine del vicolo stesso, accessibile con difficoltà per la presenza di un gradino e scivolo ripido, superabile solo con accompagnatore.

Le sale interne sono parzialmente accessibili (lo sono solo alcune).La taverna dispone di un servizio igienico riservato alle persone disabili.

BADIA

La taverna dispone anche di tavoli all’aperto.

L’interno è accessibile, ma con accompagnatore (è collocata su un piano seminterrato), per la presenza di gradini, dislivelli e scivoli pavimentati in mattoni sconnessi. La pavimentazione è in pietra sconnessa.

La taverna dispone di un servizio igienico fruibile dalle persone disabili.

CASSERO

La taverne dispone anche di tavoli all’aperto.

Attualmente la struttura non dispone di un servizio igienico fruibile dalle persone disabili, essendo collocato al secondo piano, raggiungibile attraverso una rampa di scale.

Nell’ambito dei lavori di pavimentazione che la città sta attualmente portando avanti, sono previsti lavori di abbattimento delle barriere architettoniche, che prevedono anche la presenza di un servizio igienico al piano terra.

Anche la pavimentazione è in fase di ristrutturazione.

CONTRASTANGA

La taverna dispone di tavoli anche all’aperto, nel cortile interno. L’interno è parzialmente accessibile: solo alcune stanze sono accessibili, mentre altre presentano uno o più gradini di accesso; una sala, inoltre, ha un passaggio di circa 68 cm.

La taverna dispone di un servizio igienico riservato alle persone disabili.

La pavimentazione è in pietra sconnessa.

CROCEBIANCA

La taverna dispone di tavoli anche all’aperto. Le sale interne sono parzialmente accessibili, perché alcune presentano gradini. La “tavernetta” ha, invece, un ingresso in piano.

Occorre superare una rampa di scale per raggiungere il servizio igienico non riservato alle persone disabili.

GIOTTI

La taverna dispone di tavoli anche all’aperto.

La struttura presenta gradini agli ingressi. La pavimentazione è in pietra sconnessa. Sono presenti rampe di scale per accedere al servizio igienico.

LA MORA

La taverna dispone di tavoli anche all’esterno.

Gli ingressi presentano uno o più gradini. È possibile accedere da un ingresso posteriore, collocato in piano.

Le sale interne sono parzialmente accessibili: alcune, infatti, hanno un gradino o brevi scivoli ripidi, superabili con accompagnatore.

La taverna dispone di un servizio igienico fruibile dalle persone disabili.

MORLUPO

La taverna dispone di tavoli anche all’aperto.

Solo una sala non è accessibile per la presenza di sei gradini.

La struttura dispone di un servizio igienico riservato alle persone disabili.

PUGILLI

La taverna dispone anche di tavoli all’aperto.

Le sale interne sono accessibili (sono presenti piccoli scivoli per collegare le sale internamente).

La taverna dispone di un servizio igienico fruibile, ma non attrezzato per le persone disabili.

SPADA

La taverna dispone anche di tavoli all’aperto.

L’ingresso presenta una piccola rampa, un piccolo scivolo.

La pavimentazione è sconnessa, interrotta da piccoli scoli dell’acqua.

La struttura dispone di un servizio igienico riservato alle persone disabili, raggiungibile con un elevatore (occorre accertarsi dai responsabili della taverna se l’elevatore funzioni correttamente).

Galleria

Mappa

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